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Parliamone adesso: il sessismo della televisione italiana

Dopo che l’argomento ha infiammato il finesettimana, stamattina se ne parla ancora, ne scrivono i giornali, ne discutono un uomo di mezza età e una barista in un bar di Milano dove faccio colazione: in un programma pomeridiano di Rai Uno, prima rete del servizio televisivo pubblico, è stata pronunciata qualche giorno fa una serie di cose sessiste e razziste, peraltro ispirate da una lista satirica (parimenti sessista e razzista) del sito Oltreuomo intitolata “20 motivi per farsi una ragazza dell’Est”.

Per chi si fosse perso i post sui social network, le discussioni in radio, i commenti sui quotidiani, l’immagine (riportata anche da alcune testate straniere) che segue rende chiaro di cosa stiamo parlando:

Il nome del programma, chiuso in seguito alle proteste, era Parliamone sabato e veniva condotto da Paola Perego: si trattava di una rubrica de La vita in diretta, che in varie forme va in onda dal 1991 ed è trasmesso dalle 16.50 alle 18.45 dal lunedì al sabato. Come dice il titolo, Parliamone sabato faceva parte della programmazione del sabato e la puntata di cui si parla è quella del 18 marzo 2017. Si è discusso del fatto che “gli uomini preferiscono le straniere” e in particolare le donne dei paesi dell’Europa dell’Est.

Il punto di partenza della discussione non era né uno studio sociologico né un fatto di cronaca o l’analisi di un fenomeno sociale come la prostituzione o le mogli per corrispondenza, bensì le esperienze personali di alcuni uomini, tra cui un uomo sposato da 17 anni con una siberiana e l’attore Fabio Testi, che ha raccontato:

Un mio amico era fidanzato con una bellissima ragazza di Mosca, per il suo compleanno lo invita a Mosca. (…) Lo ha portato al bordello, gli ha fatto scegliere un’altra ragazza e si sono divertiti tutta la notte insieme: come fai a non innamorarti di una donna così, giustamente? È difficile che una donna italiana ti faccia un regalo così.

Testi ha anche detto: “Se per caso l’uomo italiano ha qualche difficoltà nell’approccio finale con la donna, la brutta figura la fa l’uomo. Mentre invece nel caso di una coppia russa, se si vede che l’uomo non riesce a ottenere l’orgasmo, è lei che si sente in colpa. La femminilità esce in un altro modo”.

Non sono passate nemmeno due settimane da #LottoMarzo, e quanto si è verificato è inacettabile. Riportiamo comunque il commento della presidente della Camera Laura Boldrini, che si è espressa positivamente in merito alla decisione di chiudere il programma:

La lista di considerazioni fatte sabato scorso è talmente offensiva, per le donne in generale, per le donne dell’Est Europa e anche per gli uomini, da far emergere un quadro negativo e devastante per tutti. È molto umiliante e inaccettabile, specialmente in una trasmissione del servizio pubblico arrivare a descrivere una donna come se fosse un animale domestico, buono, mansueto e da accarezzare ogni tanto, una sorta di peluche.

Parliamone sabato aveva uno share del 10% circa, cioè “la percentuale che registra Rai Uno anche se va via la luce in tutta Italia” ha scritto Antonio Dipollina su La Repubblica di oggi. Questo non ha impedito che qualcuno notasse il contenuto del programma e pubblicasse sui social network immagini della lista sessista e razzista dei “motivi per scegliere una fidanzata dell’Est”. Le immagini sono state condivise per tutto il finesettimana al punto che lunedì i giornalisti hanno iniziato a occuparsene e poi ci sono state reazioni ufficiali da parte della Rai.

Il direttore di Rai Uno Andrea Fabiano si è scusato su Twitter:

E la presidente della Rai Monica Maggioni ha detto:

Personalmente mi sento coinvolta in quanto donna, mi scuso. Ogni giorno ci interroghiamo su quale immagine di donna veicoliamo, su come progredire, uscire dagli stereotipi. Poi accade un episodio come questo: il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere: è un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico. Per prima cosa mi scuso. Poi come azienda cercheremo di capire come è nata una pagina di questo tipo.

Il programma alla fine è stato chiuso (Lucio Presta, marito di Paola Perego, ha scritto un tweet sottintendendo che Parliamone sabato sia stato usato come capro espiatorio) ma il problema resta.

Il problema resta perché un’associazione in difesa dei consumatori (e quindi anche dei telespettatori) come il Codacons ha commentato la vicenda con un comunicato stampa ridicolo che non centra affatto il punto:

La polemica contro la rubrica Parliamone sabato, condotta da Paola Perego su Rai Uno, è per il Codacons ipocrita ed insensata. “Tutti si scandalizzano per la “lista” con i motivi per scegliere una fidanzata dell’Est, ma nessuno rimane turbato quando, sfogliando le pagine dei quotidiani, la donna appare come un mero oggetto – spiega il presidente Carlo Rienzi – la rappresentazione delle donne che danno oggi i giornali è assai peggiore del servizio trasmesso da Rai Uno, perché sulle pagine dei quotidiani il corpo femminile e l’immagine della donna vengono continuamente umiliati e mercificati. Eppure non ci sembra che chi oggi si indigna con la Perego abbia mai protestato contro i direttori delle varie testate giornalistiche”.

Il problema resta perché molte persone sui social network hanno commentato questa vicenda accusando le donne dell’Europa dell’Est di essere interessate a sfruttare economicamente gli uomini italiani, senza vedere che gli stereotipi della lista e le considerazioni maschiliste di Fabio Testi sono un’offesa contro tutte le donne.

Il problema resta perché nel 2017 una conduttrice televisiva e tutte le persone che lavorano in una redazione di Rai Uno non si rendono conto di parlare di diverse categorie di persone come se si trattasse di animali domestici. Il problema è culturale e non si risolve chiudendo un programma, purtroppo, per quanto non si possa che chiuderlo quando una cosa del genere salta fuori.
Il problema è che probabilmente tante altre cose del genere non saltano fuori, e non importa se il programma aveva il 10% di share.

L’uomo di mezza età nel bar di Milano comunque ha detto che non è vero che le donne dell’Europa dell’Est hanno un fisico marmoreo (“Sono tutte chiattone”), ma se l’è anche presa con gli uomini dell’Europa dell’Est, che secondo lui sono più violenti e “maschilisti”.
Il paese reale è anche questo, poi giudicate voi quali sono i problemi.


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