Dicono di noi

Caterina Bonetti su Gioia Magazine. Rivoluzione permanente (marzo 2018)
Soft Revolution è un punto di riferimento per le giovanissime. “Siamo nate nel 2011”, racconta la giornalista Caterina Bonetti, parmigiana classe 1984, “dall’idea di alcune studentesse universitarie e di liceo che sentivano il bisogno di parlare di femminismo e femminili. La nostra è una comunità unita ma etereogenea, che cerca di proseguire un percorso di crescita e consapevolezza femminista”.

Su Cafè Babel. La Soft Revolution delle giovani femministe in Italia (8 marzo 2016)

Ancora oggi Soft Revolution anima il dibattito sulla parità di genere in Italia e lo fa con un approccio che non ha eguali: è l’unico a rappresentare la voce di quelle giovani donne che non si accontentano della visione stereotipata veicolati dai magazine femminili. E lo fa coinvolgendo giovani e promettenti autrici e costruendo una forte comunità online e sui social media.


Su Lastampa.it Dimenticate le streghe, vi raccontiamo le nuove femministe (5 marzo 2016)
Le femministe della quarta ondata vogliono fare la rivoluzione, ma senza barricate: non è un caso che uno dei loro punti di riferimento in Italia sia un magazine online chiamato Soft Revolution (il sottotitolo – autoironico – è: Ragazze che dovrebbero darsi una calmata).

Su Teenartout. ro Interview Soft Revolution (1 agosto 2015)
By the way, the postscript “girls that should calm down” perfectly sums up the politics of your written pieces.

Marta Corato su Rivistastudio.com. Le foto degli altri (5 settembre 2014), a proposito del Celebrity Hack
Jennifer Lawrence e decine di altre celebrity hanno le tette. Una scoperta così sensazionale che valeva sicuramente la pena di violare la loro privacy e esporre al mondo delle foto private e che tali sarebbero dovute rimanere.

Su F. Le femministe sono tornate. E vogliono cambiare la testa degli uomini (23 luglio 2014)
Sono le figlie, anzi le nipoti delle attiviste degli anni ’70. Ma alla piazza preferiscono il web. Obiettivo: evitare il conflitto e puntare al dialogo, soprattutto con i maschi. C’è ancora bisogno del loro grido di protesta? “Provate a chiedere la pillola del giorno dopo”, rispondono. Ecco chi sono le nuove ribelli.

Su L’uninformato. Soft Revolution Zine: le attiviste quotidiane (22 dicembre 2013)
Non serve fare moralismo, non è necessario confrontarle con altri modelli migliori o peggiori: affascinano di per sé. Sono giovani, fresche, colte e incarnano quel tanto di giusta ribellione che ognuno (ognuna) di noi vorrebbe avere la possibilità di mostrare al mondo. Studiano, lavorano e scrivono, impegnandosi tutte insieme e portando un solido contributo di pensiero, fatto di opinioni e argomenti interessanti, ma anche di pezzi di autentica vita vissuta, a confermare che le etichette fini a sé stesse, che non trovano una degna collocazione nella quotidianità, finiscono per essere del tutto inutili.

Su Vogue.it (8 agosto 2013)
“È tra le fondatrici di Soft Revolution, uno dei blog più interessanti per quanto riguarda il mondo femminile, ma guai a pensare di trovarci moda e consigli di bellezza: Marta Corato, 22 anni di Vicenza ma residente a Londra, sa quello che vuole e lo racconta ogni giorno sui siti (compreso il suo blog personale) per cui scrive. Come Essere grassa d’estate, il pezzo che ci ha portato a volerla conoscere più a fondo.”
marta

Su RedattoreSociale.it. Le “attiviste anonime” contro il sessismo: la rivoluzione nella pubblicità parte dal web (17 settembre 2013)
Hanno dai 14 anni in su, sono sempre connesse e hanno “un’alta concezione dello Stato, altro che generazione senza valori”. Così Lorella Zanardo racconta le spesso giovanissime (e giovanissimi: il 40 per cento dell’attivismo per le donne in rete è condotto da ragazzi) attiviste. Sono il target del suo lavoro nelle scuole, con cui Zanardo cerca di creare una nuova coscienza civica sul tema dei diritti. […] Spesso non si conoscono nella vita reale, ma condividono le battaglie su piattaforme come Soft Revolution o Un altro genere di comunicazione. Lorella Zanardo le ringrazia ogni volta che spiega i risultati delle campagne di sensibilizzazione che conduce nelle scuole medie superiori con il gruppo Il corpo delle donne: “È grazie a loro che abbiamo conseguito questi risultati”.

Violetta Bellocchio su Grazia.it (22 giugno 2012):
“La prima cosa che mi è venuta in mente davanti a Soft Revolution e al suo sottotitolo, “Ragazze che dovrebbero darsi una calmata”, è che c’è dentro tutto quello che avrei sempre voluto trovare in una rivista per ragazze fatta di carta, quando ero nell’età adatta a comprarle in edicola e desideravo qualcosa che parlasse almeno un pochino a me.”

Flavia Piccinni su La Repubblica Bari.it (23 febbraio 2012):
“Prendete un gruppo di ragazze fra i 16 e i 25 anni. Mettetele in un Paese come il nostro. Fatele arrabbiare (e, per questo, basta accendere la televisione e trovarsi davanti Vespa che parla di farfalline e operaie). Ne nascerà una divertente, irriverente, ironica e affatto banale webzine: Soft Revolution. Esempio che qualcosa (finalmente!) sta succedendo.”

Loredana Lipperini su La Repubblica (7 maggio 2011):
“Soft Revolution […] cerca di coinvolgere le giovani e giovanissime a lavorare sugli stereotipi e sui prodotti culturali che consumano quotidianamente. […] Soft Revolution parla di libri, di televisione, di musica, di vita quotidiana, di generi sessuali. [Le autrici] sono bravissime.”

Siamo state citate da:

Wired.it, Il corpo delle donne, Rai Play RadioKevitafarelamamma.it.