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Innamorarsi di Munch è pericoloso: la storia de “L...

Innamorarsi di Munch è pericoloso: la storia de “La ragazza delle fragole”

di Noemi Milani

Ogni qualvolta si parla di “urlo” io penso in automatico all’opera di Edvard Munch. Così, quando mi è stato raccontato de La ragazza delle fragoleho dovuto leggerlo immediatamente. Il romanzo dell’autrice inglese Lisa Strømme, infatti, racconta (anche) le esperienze che hanno portato il pittore norvegese a elaborare nel 1893 il suo dipinto più famoso.

Lisa Strømme, nata nello Yorkshire, si è trasferita in una cittadina sulla costa della Norvegia dopo il matrimonio con un uomo della zona e grazie a ciò è entrata in contatto con le opere di Munch. I suoi quadri l’hanno affascinata e incuriosita, soprattutto per la grande carica emotiva che sono in grado di trasmettere.

La-ragazza-delle-fragole

Nel 2012, L’urlo è stato battuto all’asta per un prezzo astronomico: 119, 9 milioni di dollari. Questo evento ha spinto l’autrice a fare delle ricerche sul pittore. Quanto veniva valutato il lavoro di Munch alla fine dell’Ottocento?

Durante le indagini sulla gestazione e la nascita de L’urlo Strømme è però entrata in contatto anche con una vicenda poco conosciuta: Munch, che era solito trascorrere l’estate in un cottage vicino al mare, aveva avuto una relazione burrascosa e osteggiata con una giovane villeggiante, Tullik. Come se non bastasse ciò a suscitare lo scandalo, Tullik era la sorella minore di una precedente fidanzata del pittore.

Prendendo spunto da questo evento realmente accaduto, l’autrice de La ragazza delle fragole ha deciso di raccontare l’estate dell’amore proibito tra il pittore e Tullik attraverso gli occhi di Johanne, una sedicenne che viveva nel paese di villeggiatura.

 

Il personaggio di Johanne è ispirato alla bambina dipinta dal pittore Hans Heyerdahl – anche lui era solito trascorrere le vacanze nella stessa cittadina di Munch – nell’opera La ragazza delle fragole. Nel momento in cui viene raccontata da Strømme, la ragazza, che adora raccogliere le bacche e venderle al mercato, sta vivendo un forte conflitto con la madre che continua a sperare che Heyerdahl, il quale durante l’estate soggiorna nel loro cottage, la ritragga di nuovo.

Visto che però ciò non accade, la madre manda Johanne a servizio di una famiglia borghese come cameriera. Lì, la ragazza ne conosce la figlia ventenne e ribelle, Tullik.

Proprio grazie a Johanne, che di nascosto dalla madre dipinge e ha conosciuto Munch anni prima, avviene l’incontro tra il pittore e la giovane Tullik. Sboccia un amore ostacolato da tutti, perfino dalla stessa arte del pittore, che per lavorare ha bisogno di restare solo e di dedicarcisi unicamente: la pittura è il suo unico amore e i quadri, che spaventano chi li osserva asciugare al sole nel giardino del cottage, sono i suoi figli.

A parte le fughe per amore di Tullik e i litigi di Johanna con la madre, il romanzo racconta soprattutto il legame d’amicizia tra le due ragazze. Tullik e Johanne si fidano l’una dell’altra e diventano complici nella loro avventura alla scoperta della vita. Si proteggono a vicenda dalle loro paure e dalle punizioni che incombono sulle ragazze che non seguono le regole.

La ragazza delle fragole

Illustrazione di Federica Carioli

Si parla anche di scoperta dell’amore e del desiderio. Tullik perde la ragione per Munch, prova un amore senza freni, che la porta a nuotare nuda nel fiordo e a farsi ritrarre a seno scoperto. Johanne, invece, che è la ragazza comune, ma anche quella che durante l’estate subisce il cambiamento più grande, si innamora di Thomas, il giovane pescatore che la corteggia, scopre il desiderio e anche il dolore della perdita. Sì, perché la ragazza decide di vivere secondo i propri desideri, di dipingere e non sottostare alle regole, anche se questo potrebbe significare perdere l’amore del pescatore, che la vorrebbe “la ragazza delle fragole di sempre”.

Anche la malattia mentale di Munch, ma soprattutto di Tullik, costituisce un elemento importante del romanzo. La ragazza dai capelli fulvi, bellissima ed eterea, che all’inizio del romanzo è annoiata dalla vita borghese e brama l’avventura più di qualsiasi altra cosa, cade in un vortice di manie e ossessioni. La sua parte ombrosa e nascosta si svela e, nel romanzo, prende la forma dell’urlo. L’urlo delle donne della borghesia: colte, ma relegate al focolare domestico; menti brillanti che si consumano attorno a ossessioni pur di scappare dalla noia. Proprio come una delle sorelle di Munch, internata in un ospedale psichiatrico.

Il fulcro del romanzo non è tanto Munch, che non ha mai dei momenti di rivelazione, né tantomeno subisce grossi cambiamenti, ma lo sconvolgimento che la sua arte porta nelle vite monotone delle due ragazze, l’innamoratissima Tullik e Johanne, impegnata a trovare la propria vocazione. Il più grande pregio del romanzo, a mio avviso, è proprio quello di rappresentare dei personaggi femminili verosimili. Con lati positivi, ma anche moltissimi difetti, paure e carenze.

In alcuni passaggi, complice l’ambientazione nordica, mi ha fatta ripensare a La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier, ma il confronto tra i romanzi si potrebbe già chiudere qui: La ragazza delle fragole parla sì di arte e dell’impatto che ha sulle vite di chi vi si trova “invischiato” e immortalato sulla tela, ma non solo. Il romanzo è una storia di formazione che avviene tramite l’incontro con una donna più grande: una sorta di scoperta dell’età adulta che dura un’estate, periodo dell’anno spesso scelto per raccontare questo tipo di esperienze. Tullik e la sua smania di vivere esperienze al limite e Johanna, che è a proprio agio più nel fitto della foresta che nelle vie del paese, forse sono le due facce della stessa medaglia. O forse solo personaggi complementari.


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