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La durata sconvolgente dei rossetti Make Up For Ev...

La durata sconvolgente dei rossetti Make Up For Ever mi è stata rivelata da un alligatore rosso e da fiumi di grappa

make up for ever

Le persone che mi conoscono bene o anche relativamente poco sanno che ho dei seri problemi con il clero. Ciò si fonda nel seguente dato di fatto: basta sfiorarmi con un birra piccola dalla gradazione bassa perché io parta per la tangente e cominci a snocciolare aneddoti sul mio passato da frequentatrice di scuole cattoliche.

Una delle storielle che prediligo riguarda uno dei miei ex professori di religione, un prete perennemente rubicondo che sembrava stare simpatico a tutti tranne che alla sottoscritta. Don Ilarità aveva difatti il potere di scatenare il riso tra le masse. Il problema era che lo faceva proferendo una valanga di cattiverie.
Durante una delle ore di religione del mio quinto anno di superiori, egli si lanciò in un’invettiva contro i giovani pavidi che usano l’alcol per superare le proprie timidezze, ma che in realtà agiscono nella Falsità (= non nella Verità del Signore) e “non sanno quello che fanno”. La sua tesi, in sostanza, era che buona parte delle mie conquiste adolescenziali fossero solo rappresentazioni campate in aria.
A quanto pare, non avevo trovato degli amici cari e amabili fuori dal giro della mia scuola, non avevo perso la verginità in una cantina piena di umidità e pezzi d’automobile, non avevo pedalato per decine e decine di chilometri sotto la pioggia per resistere al disagio berico. Era tutto Falso. La Verità era quella che potevo contemplare da sobria. Ad esempio, il grigio pallido del mio banco, oppure le risate strafottenti delle mie compagne di classe.

So che don Ilarità deprecherebbe questo articolo, che poi è la recensione di un rossetto, non tanto perché l’ho citato vendicativamente nell’introduzione, quanto perché ogni dettaglio di ciò che vado a narrare odora di vinelli e di grappe venete.
Ma il punto è che, se non fossi stata ripetutamente ubriaca sul suolo vicentino nel corso di due specifici momenti di festa del 2013, non avrei scoperto l’incredibile qualità dei rossetti Rouge Artist Intense di Make Up For Ever. Ora vi spiego perché.

Venerdì 14 giugno 2013 mi recai a fare aperitivo con alcuni amici adorati che non vedevo da mesi. Il motivo per cui ci si incrociò tutti nella Terra Natia era la prima edizione del Vicenza Pride, la cui parata si sarebbe tenuta il giorno successivo. Tra moti di commozione, gossip e crasse risate, ingurgitammo ingenti quantità di spritz e di Bassanina, fino a che non constatammo che eravamo troppo ubriachi per bere ancora. A quel punto, ci incamminammo verso casa, rivangando i tempi in cui eravamo ancora stanziati a Vicenza.
Ora, dovete sapere che, due amministrazioni fa, nel ridente capoluogo veneto c’era un politico malvagio che ora tutti ricordano come “quello delle rotatorie”. Egli, difatti, fu il promotore in un numero impressionante di interventi sulla viabilità vicentina, la cui eredità consiste in una marea di rondò alla francese e in un enorme alligatore di plastica rossa che occupa uno dei più grossi della città, ovvero quello di viale Milano.

31_10_gdv_f1_218L’alligatore di viale Milano è uno di quegli oggetti senza senso che non mancano mai di offendere la sensibilità dei vicentini. Dato che gli amici della storia ed io eravamo parte di un gruppo di guerrilla gardening chiamato la Santa Alleanza dei Guerriglieri Verdi, manchiamo oramai da tempo del pudore che impedisce ai comuni cittadini di campeggiare al centro di una rotatoria in uno dei punti più trafficati di una città di 100mila abitanti.
Fu così che, quella notte, spinti dalla nostalgia delle nostre eroiche gesta, ci facemmo un bel giro tra le piante del rondò, sedendoci poi sull’ampia schiena rossa dell’alligatore di plastica. Dopo un po’, dato che ero ubriaca, mi venne l’idea di rendere il rettile ancor più molesto e pregevole del solito, trasformandolo in un alligatore ambiguo.
Fu così che sfoderai il mio rossetto Make Up For Ever n°48 (Cassis Satiné) e gli disegnai addosso delle pupille e delle ciglia piene di mascara.
Poi tornai a casa e mi dimenticai completamente dell’accaduto, realizzando quello che era successo solo una settimana dopo, quando aprii il tubetto del rossetto e lo trovai molto più consumato di come ricordavo di averlo lasciato.

Da allora, mi è capitato diverse volte di tornare a Vicenza e di notare che l’alligatore restava queer come la sera antecedente al Pride.
Non a caso, i rossetti Rouge Artist Intense di Make Up For Ever sono i più resistenti e pigmentati che io abbia mai provato, tanto che a volte ho serie difficoltà a struccarmi e ci sono state occasioni in cui mi è capito di desistere e andare a letto con le labbra mezze scarlatte.

Ora, se avessi dato ascolto a don Ilarità, non mi sarei mai trovata a condurre l’involontario esperimento che vado ad illustrarvi.

Dopo essermi ubriacata e aver applicato il rossetto Make Up For Ever sull’alligatore rosso, esso fu lungamente sottoposto alle intemperie. Per settimane e settimane. Mesi e mesi.
La sera del 23 dicembre 2013, ovvero sei mesi e nove giorni dopo all’applicazione del rossetto, stavo tornando a casa ubriaca dalle due mie osterie preferite, quando decisi di documentare fotograficamente le condizioni del make up dell’alligatore. Fu così che, tra pioggia e automobili varie, mi introdussi in solitaria all’interno della rotatoria di viale Milano e scattai questa foto.

alligatore

Come potete notare, il rossetto resiste ancora molto bene. È solo leggermente sbiadito, ma il mio intervento è ancora ben visibile, persino a dieci metri di distanza dall’alligatore.

Nonostante sia stata io a truccarlo e conosca molto bene la pregevolezza dei rossetti Make Up For Ever, fatico a capacitarmi della durata degli stessi sotto temporali, venti assassini e smog. Non sono cosmetici propriamente economici, ma rappresentano un buon investimento e, come conferma l’alligatore, resistono più di una stagione intera.


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  1. Marta

    6 Febbraio

    Questi non li ho ancora provati (e dopo queste lodi non potrò farne a meno) ma il loro correttore arancione per le occhiaie e fondotinta compatto “minerale” mi hanno regalato un colorito sano che mai nella vita. Costa tutto un po’,è vero, ma ne vale la pena.

  2. Margherita Ferrari

    6 Febbraio

    io adoro i loro rossetti. li ho scoperti due anni fa e da allora torno religiosamente a comprarmeli di tanto in tanto. l’unica pecca è che seccano un po’ le labbra, ma idratando prima dell’applicazione non ho più avuto problemi.

  3. Lidalgirl

    6 Febbraio

    Questa è la migliore recensione di un rossetto che abbia mai letto. Cui prodest sapere cosa un* abbia mangiato o bevuto, sono imprese epiche come questa a costituire prove universalmente utili e condivisibili!

  4. Ahahahahah ecco, queste sono vere “prove su strada”!

  5. Laila Al Habash

    6 Febbraio

    Ehhhh la Make up forever! ♥
    In generale per i rossetti con una formulazione troppo secca però ti consiglio di mettere il burro di cacao sopra al rossetto, non sotto, altrimenti migrerà nel corso della giornata! Anche se non è decisamente il caso di quelli della Make up forever (:

  6. giov

    9 Febbraio

    io uso solo rossetti biologici che durano mezzo secondo, perchè il mio corpo reagisce in modo violento a qualsiasi cosa non omeopatica (colpa dell’infanzia pseudo hippie). però questo post mi ha convinto a consumare piu’ alcolici.

  7. Lisa

    15 Febbraio

    ci sono passata poche ore fa e… c’è ancora 🙂

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