Il mio 2015 – iniziato appena dopo l’acquisto di un microfono e la solenne promessa di dedicarmi ad un progetto musicale – è stato un susseguirsi di diverse fasi dello spirito, musicalmente parlando. Ho avuto come sempre le mie fisse temporanee, in cui ho girato in lungo e in largo nelle profondità del repertorio di un(‘) artista come Sevdaliza o Kali Uchis, ma prendere coscienza di cosa voglia dire comporre o cosa sia l’industria della musica elettronica ha reso il mio umore altalenante.
Il fatto di essere donna e di voler produrre musica assistita dal computer (tecnicamente “CMAC”), sembra essere una coincidenza assai rara, da come la stampa specializzata ne parla ancora oggi. Il subdolo sessismo che popola l’industria della musica (e non solo) mi ha a tratti molto demoralizzata.
Fortunatamente, la continua ricerca musicale mi ha fatto incontrare (o ritrovare) parecchi artisti che delle regole e dei preconcetti se ne fregano, in un modo o nell’altro, e che continuano ad offrire al mondo la loro musica, dimostrando che gli stupidi pregiudizi puoi lasciarteli scivolare addosso senza che ti fermino. A dare troppa importanza a quello che la società pensa di noi, si finisce per inacidirsi il sangue.
Questa playlist racchiude il meglio del meglio di quello che ho ascoltato nel 2015, e spero che dia a voi la stessa grinta che dà a me di alzarmi ogni mattina e fare quello che mi piace.
- Kali Uchis- Rush
- Sángo- Agorinha
- Little Simz- Dead Body
- Daktyl- Forgettable (Phazz Remix) [Feat. Evan Mellows]
- MØ – Kamikaze
- TOKiMONSTA- Put It Down (Feat Anderson .Paak & Krne)
- TroyBoi- Do You?
- Sevdaliza- The Valley
- M.I.A.- Borders
- Asap Ferg- Work (Siroj Sad Edit)
- Gallant- Weight In Gold (Yung Death Ray Remix)
- SOPHIE MSMSMSM- Vyzee
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