READING

Anche noi un giorno diventeremo CEO di qualcosa

Anche noi un giorno diventeremo CEO di qualcosa

Suppongo non vi sia mai venuto in mente di cercare la parola “sbattersi” su Google Scholar. Se mai doveste farlo, il noto motore di ricerca per amanti degli articoli scientifici vi sputerebbe fuori poco più di duecentocinquata risultati. Ciò non toglie che di indagini sullo sbattimento ne siano state fatte a migliaia e che molte di esse siano dedicate allo sbattimento delle donne.
Un classico esempio è quello degli studi sui risultati scolastici e accademici delle ragazze e dei ragazzi, che raccontano l’intenso sbattimento femminile per poi aggiorarci sul persistente gap nei riscontri occupazionali ed economici tra uomini e donne. Leggendo certe cose viene da mettersi le mani nei capelli, anche se la nostra giovane età ci spinge a credere che prima o poi anche noi diventeremo CEO di qualcosa e non ci sarà discriminazione o sessismo d’accatto capace di fermarci.

La parola “sbattersi” ci piace (così tanto da averla scelta come tema del mese) perché evoca immagini di battipanni, natiche indolenzite, sudore e trionfo. Il battipanni è un oggetto dal design pregevole, utile – come dice il nome – per battere i panni, sculacciare adulti e bambini ed accessoriare un outfit ispirato al video di Why Don’t You Love Me della cara zia Beyoncé.

Oltre alla imprescindibile celebrazione del battipanni, questo mese vi racconteremo lo sbattimento nelle sue molteplici sfaccettature. Aspettatevi dunque disquisizioni sugli incubi burocratici, i traslochi e altri tormenti che richiedono una certa dose di sbattimento, prima del tanto sospirato lieto fine. Non mancheranno poi i nostri tradizionali tutorial demenziali, la celebrazione di gente che si è sbattuta per produrre qualcosa di bello, gustoso e pregnante e molto altro ancora.

Passando alle comunicazioni di servizio, vi segnalo che Anita ha cessato di essere collaboratrice esterna ed è entrata ufficialmente a far parte della redazione. C’è poi un’ulteriore new entry, Tarin, che accogliamo con cascate di glitter e pelo di gatto.
Come sempre, vi ricordo che ci piace avere una redazione numerosa, collaborare saluariamente con donne (ma non solo) brillanti e pubblicare singoli post inviati da lettrici e lettori. Quindi non fatevi troppi scrupoli e, se l’idea di scrivere/illustrare/fotografare per noi vi esalta, seguite le nostre linee guida e contattateci.
Infine, vi ricordo che potete darci una mano a tenere in piedi la baracca acquistando le nostre spillette o facendoci una donazione. Per i lettori e le lettrici più fameliche, vi anticipo che dal mese prossimo cominceremo a vendere anche le copie del secondo numero della nostra fanzine cartacea, che questa volta conterrà solo materiale inedito.

Questo è tutto. Buono sbattimento a tutte/i.

 


RELATED POST

  1. Emme

    3 Settembre

    Che bello questo tema del mese (anche se avevo scambiato il battipanni per una frusta il mio entusiasmo è rimasto immutato – e ho sempre problemi ad interpretare gli oggetti nell’intestazione del tema del mese: per la corretta decodifica della rotoballa in noia mi ci sono volute diverse visite)!! ah! sbattiamoci di renato zero! ah! però uff il tema noia meritava più articoli (senza nulla togliere a quelli postati che erano tutti molto belli!)! clap clap!

  2. verdeanita

    3 Settembre

    neanche una parola sullo sfondo nuovo? sembra un pigiama, mi piace un sacco!

  3. Margherita Ferrari

    3 Settembre

    ehehe, è vero che sembra un pigiama… non ci avevo pensato!

  4. Chiara Puntil

    3 Settembre

    A me il nuovo sfondo sembra tanto un foulard o una fodera di giacca di una hostess anni Sessanta (io e i miei viaggi mentali). In ogni caso lo apprezzo molto anch’io!!!

  5. Bianca Bonollo

    5 Settembre

    Sì il nuovo sfondo è davvero bello! Vi prego non mettete mai più sfondi rosa, ODIO quel colore!!! 🙂

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.