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I nostri preferiti del 2018: personaggi, eventi e ...

I nostri preferiti del 2018: personaggi, eventi e altro

Maria Silvia Spolato

di Norma Nardi


Fumettisti in lotta contro un molestatore sessuale: il festival SPX apre un crowdfunding per le spese legali

Di Laura Vivacqua

Nell’Agosto 2018, undici fumettisti e un editor sono stati querelati dal collega Cody Pickrodt dopo aver alzato la voce sulle molestie sessuali e i comportamenti inappropriati assunti da quest’ultimo nei confronti di svariati esponenti del settore dell’editoria a fumetti indie. La Small Press Expo ha dunque creato una pagina GoFundMe per aiutarli nel sostenere le spese legali: ad oggi sono stati raccolti quasi 87mila dollari. L’intervento della SPX, che ha a sua volta contribuito economicamente, ha sollevato grande approvazione da parte di una comunità che sempre di più non teme di puntare il dito contro comportamenti deplorevoli da parte di suoi esponenti (recente il caso delle accuse di molestie contro il fumettista Brandon Graham).


#elenão

Di Salomé Sodini

Quest’anno si sono tenute le elezioni presidenziali in Brasile, il cui esito è stato particolarmente infausto: al secondo turno è stato infatti eletto Jair Bolsonaro, il candidato di (estrema) destra, ex militare e dichiaratamente nostalgico della dittatura brasiliana degli anni settanta. Eppure, nonostante questo epilogo infausto, credo che valga la pena ricordare il movimento #elenão (lui no) e la protesta delle Mulheres Unidas contra Bolsonaro (donne unite contro Bolsonaro), che ha cercato di mettersi al di sopra dei partiti e di porre il problema della accettabilità del candidato – è accettabile avere come presidente uno che sputa veleno contro le donne, i neri, le minoranze LGBT e le minoranze di ogni altro tipo? L’hashtag è diventato virale, le manifestazioni hanno raggiunto una elevata partecipazione, molto spesso hanno aderito anche degli uomini. Se non è bastato a impedirne la elezione, ci sono le premesse perché tutto questo riesca a tramutarsi in forte opposizione.


App This American Life

Di Marta Magni

Invecchiando, i momenti adeguati per ascoltare un podcast sono aumentati esponenzialmente: se prima erano un’ottima idea per dimenticarsi la noia di una bracciata dopo l’altra in piscina, ora sono un’ottima idea quando sono troppo stanca per leggere sui mezzi ma comunque ho bisogno di fare qualcosa che non butti completamente via una mezz’ora. Quest’anno a rallegrare i miei momenti morti This American Life ha travasato tutte le puntate della trasmissione in un’app che:

1) ha immediatamente la puntata settimanale e tutto quello che le ruota attorno;

2) ha un’eccellente funzione “cerca”;

3) ha una sezione curata dalla redazione dove potete trovare puntate divise per temi o per ospiti, tipo questa del 2012 con Tig Notaro. Buon ascolto.


Collettivo di genere Rea

Di Silvia Lanotte

Da inizio ottobre partecipo a un collettivo di genere a Forlì, dove mi sono da poco trasferita. È la prima volta che mi trovo regolarmente a discutere di temi come aborto, incel, poliamore, con altr* femminist* e, nonostante i temi possano a volte sembrare già ampiamente trattati, esco sempre con la sensazione di aver imparato qualcosa e di avere una nuova prospettiva su un argomento magari già conosciuto. Se qualcun* si trova in zona e vuole unirsi, siete benvenut*: il collettivo Rea si riunisce tutti i giovedì sera nel centro di Forlì.


Antidepressivi

Contributo anonimo

Da anni ormai lotto con una forma persistente ed estenuante di depressione. Se il primo passo è riconoscere di avere un problema, il secondo è farci qualcosa, il che può essere terrificante se si è da sole, confuse e, naturalmente, depresse. Nel mio caso, ho “vinto” una prescrizione per antidepressivi, il che mi ha lasciata terrorizzata in un primo momento, sia per la paura degli effetti collaterali che per l’innegabile riconoscimento del fatto che prenderlo significava essere malata. Questo farmaco resta comunque nei miei preferiti del 2018 non tanto per il piacere di prenderlo in sé, ma perché costituisce un atto di speranza, un passo verso il miglioramento. A qualcuno che legge queste righe e si riconosce nella mia stessa angoscia iniziale, vorrei dire che è il momento più duro: non state sol*, cercate qualcuno, meritate di star bene. Coraggio!


Pop Culture Happy Hour e Linda Holmes

Di Marta Corato

In realtà è già da un paio di anni che ascolto il podcast di NPR Pop Culture Happy Hour, ma nel corso del 2018 ho sviluppato un amore vagamente preoccupante per una dei conduttori, Linda Holmes, tanto da chiamarla “la mia amica Linda” quando parlo di lei. Holmes è una persona dalle idee pregevoli e un senso dell’umorismo che adoro. Tendo a essere sempre d’accordo con lei e a questo punto non so se venga prima il mio parere o il suo. Le sue opinioni sul podcast e le sue avventure sul suo account Twitter mi hanno riempita regolarmente di gioia, al punto che ho inconsciamente comprato degli occhiali molto simili ai suoi (e ne sono vagamente imbarazzata).


Silke Dewulf – canale Youtube di yoga

Di Alessandra Perongini

Il 2018 è stato l’anno in cui ho realizzato ed accettato di essere una persona irrevocabilmente occidentale. Tuttavia ho scoperto anche, al di là del comprendere o meno i risvolti più spirituali della pratica, che lo yoga è una figata. Seriamente. Se stai male e stai soffrendo, per qualsiasi ragione, non c’è niente di più salvifico del ricordarti che – banalmente – hai un corpo. Prendere un’ora o una mezz’ora durante le giornate per concentrarsi soltanto sulla respirazione e sulla reazioni dei muscoli può aiutare moltissimo nei periodi brutti perché fa formulare un pensiero molto semplice: “hey, sono qui, sono viva”.
Silke Dewulf è la Youtube teacher che preferisco e che consiglio, i video sono ottimi per principianti e facili da seguire, hanno varie durate e lei è estremamente simpatica. In particolare c’è un video pazzesco che dura 30 minuti e si chiama Yoga for Emotional Release: provare per credere.

 


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