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La fantascienza che vi consigliamo di leggere

La fantascienza che vi consigliamo di leggere

Alcuni libri e weblibri (ops, webcomics) scritti da donne che ci tenevamo a consigliarvi – un po’ per via del tema del mese, un po’ perché di fantascienza non ne leggiamo mai abbastanza.


THE FEMALE MAN – Joanna Russ
Joanna Russ scrive uno dei grandi classici della fantascienza femminista analizzando i ruoli femminili in realtà spazio-temporali diverse. Le vicende di Janet (una donna proveniente da Whileaway, mondo situato in una differente dimensione rispetto alla Terra, dove un’epidemia ha spazzato via gli abitanti di sesso maschile), Joanna (sostanzialmente l’autrice, una femminista degli anni Settanta del nostro pianeta), Jeannine (una ragazza estremamente stereotipata, che vive in una realtà alternativa in cui la Grande depressione del 1929 non è mai finita) e Jael (che arriva da un mondo futuro dove le donne sono in guerra contro gli uomini) si intrecciano, mostrando le differenze e i limiti delle varie situazioni. Definitivamente non un libro facile, anche a causa dello stile narrativo e della struttura frammentaria, vale però la pena di essere letto, visto che risulta illuminante riguardo ai compiti del femminismo e alle sue problematiche. Ricordo, comunque, che il libro è da inserirsi nel contesto del femminismo di seconda ondata, quindi pecca delle classiche limitazioni legate al movimento del periodo. Sara Antonicelli

THE POWER – Naomi Alderman
Per puro caso, il giovane Tunde è testimone di un fatto singolare. In un supermercato una ragazza reagisce all’aggressione di un uomo, toccando il suo braccio e… mettendolo letteralmente a terra con una scossa elettrica, proveniente dal suo palmo. L’intera scena viene ripresa con il telefono di Tunde, che diffonderà poi il video, aprendo così il dibattito mondiale su questo e molti altri eventi simili. L’intero libro della Alderman, scrittrice e game designer inglese, è un fantastico atlante geografico, che registra a tutte le latitudini casi di donne che scoprono di avere il “potere”. Dall’Arabia Saudita, all’Europa dell’Est, dove viene fondata una repubblica femminile. Poi c’è la storia di una ragazzina scappata dalla violenza domestica, che diventerà una sorta di guida per le sue coetanee. Chi scopre di avere il potere inizia a passarlo alle altre, inaugurando così un’epoca in cui la solidarietà unisce diverse generazioni di donne. Ilaria Pompei

STAZIONE UNDICI – Emily St. John Mandel
Emily St. John Mandel non vuole che si dica che Stazione Undici – il suo quarto romanzo, uscito nel 2014 – è un libro di fantascienza, ma dato che ogni occasione è buona per parlare di un gran bel libro e comunque parliamo di una storia ambientata più o meno tra vent’anni, andiamo contro la sua volontà e ve lo consigliamo. Siamo nella regione dei Grandi Laghi tra Stati Uniti e Canada, anche se nel mondo di Stazione Undici stati e città non esistono più: una mutazione dell’influenza suina ha fatto morire la maggior parte delle persone e chi è sopravvissuto (o è nato in seguito alla grande epidemia) vive senza elettricità, automobili e ospedali. Del poco della cultura che si è salvato ci sono Shakespeare, il fumetto (inventato) che dà il nome al romanzo e la musica sinfonica, anche se in modo precario: alcuni dei protagonisti, membri di una scalcagnata compagnia teatrale itinerante, cercano di preservare queste cose. Ludovica Lugli

THE GATE TO WOMEN’S COUNTRY – Sheri S. Tepper
Un altro classico della fantascienza femminista, The Gate to Women’s Country presenta una società in cui uomini e donne conducono vite totalmente separate: gli uomini vivono in guarnigioni fuori dalle mura che circondano le città, combattendo la guerra; mentre le donne vivono dentro le mura, dedicandosi all’agricoltura, all’arte e alla scienza. L’unica eccezione a questo distacco, che inizia dal quinto anno d’età, si ha in quegli uomini che decidono di tornare in città (passando attraverso il cancello del titolo) per diventare servitori e membri produttivi della società matriarcale. Tepper si muove nella sua opera mediante dicotomie, per poi metterle in discussione. Ad esempio, la sua società utopica prevede l’assenza di uomini, ma non di tutti: solo quelli che mostrano la “classica” passione per la violenza. Il libro in sé ha delle parti problematiche, a partire dalle semplicistiche dicotomie, dal determinismo biologico e dal trattamento dell’omosessualità (che nella società utopica è stata geneticamente eliminata, praticamente considerata un errore), ma offre molti spunti di riflessione e non può non fare parte di questa lista. Sara Antonicelli

MIDNIGHT ROBBER – Nalo Hopkinson
Midnight Robber è il racconto della vita di Tan-Tan, a partire dalla sua infanzia, che si scontra fin da subito con gli aspetti più crudeli del genere umano (un padre violento che abusa di lei). Crescendo, la protagonista decide comunque di incarnare la figura di Robber Queen, una sorta di vendicatrice di coloro che subiscono violenze di ogni genere, quasi come per riscattare se stessa.
In questo romanzo c’è tutto: una figura femminile potentissima, un avanzato futuro in cui è possibile fare viaggi interdimensionali, ma ancora pregno di una cultura profondamente mistica e superstiziosa (ispirata a quelle yoruba e caraibica), la famiglia, l’esilio in una terra in cui i personaggi del folklore, come per esempio Anansi, sono reali; l’abuso, la sofferenza, l’amicizia, la morte, la vita.
Una storia intricata e affascinante che Nalo Hopkinson, scrittrice canadese nata in Giamaica, è riuscita a raccontare nel migliore dei modi, creando una figura, non di eroina perfetta, ma umana e sensibile. Moema Rubino

LE PRIME QUINDICI VITE DI HARRY AUGUST – Claire North
Anche Le prime quindici vite di Harry August di Claire North (pseudonimo di Catherine Webb) non è propriamente un libro di fantascienza. Il protagonista, quello che dà il titolo al libro, è un uomo che ha la capacità di tornare a vivere infinite volte, rinascendo sempre nello stesso posto, lo stesso giorno, con gli stessi giorni e con lo stesso corpo, rivivendo ogni volta una nuova vita ma ricordandosi quelle passate. Non è l’unica persona a vivere in questo modo: ce ne sono dappertutto e fanno parte di un club segreto presente in tutti i secoli. La fantascienza fa capolino nel romanzo perché al centro della trama c’è il tentativo di Harry August di salvare il mondo da un’accelerazione del progresso tecnologico sulla Terra – da una vita all’altra – causata da un altro uomo che come lui vive e rivive in eterno. Questo libro è uno di quelli da cui non ci si riesce a staccare. Ludovica Lugli


Webcomics

Consigliati da Roberta Ragona

ON A SUNBEAM – Tillie Walden
Facciamo conoscenza con Mia, appena uscita dal collegio e al suo primo incarico su un’astronave con un equipaggio al femminile a metà tra il team di restauratori e l’impresa edile nello spazio. L’ispirazione per On a Sunbeam nasce da un’esperienza autobiografica, in cui il collegio diventa uno spazio vissuto come un mondo a sé, separato da tutto il resto, in cui la quotidianità condivisa rende tutto ciò che accade al suo interno fondamentale, tanto da condizionare gli anni a venire. Il fumetto procede per salti dal presente al passato, che consentono di conoscere Mia e capire come è arrivata dov’è ora. Visivamente molto evocativo – complice anche la passione dell’autrice per l’architettura, che utilizza per creare mondi imponenti ed enigmatici – la bellezza di questo fumetto deriva anche dal mistero con cui costruisce un universo assolutamente credibile, ma di cui ci dice pochissimo.

O HUMAN STAR – Blue Delliquanti 

Ti svegli in un corpo non tuo a 16 anni dalla tua morte, in un mondo in cui i robot vivono a fianco degli esseri umani e ritrovi il tuo business partner (nonché amore di una vita) a capo di un’industria robotica e padre di un’androide umanoide, Sulla, al cui interno c’è la tua mente, ma non i tuoi ricordi. Questo è quello che succede ad Alastair Sterling, protagonista di O Human Star. La fantascienza è da sempre terreno fertile per esplorare il tema della persona, del genere, del fatto di sentirsi a proprio agio o a disagio in un determinato corpo. Quello che rende O Human Star interessante è che anziché utilizzare la robotica come metafora delle tematiche di genere, incorpora le due questioni, senza tirarsi indietro riguardo le implicazioni sociali ed etiche degli AI. Pensate a un dramma familiare di fantascienza e vi sarete fatti un’idea.

MARE INTERNUM – Der-shing Helmer

Der-shing Helmer è una fumettista con una formazione scientifica, e il suo background si riflette nel suo lavoro, dalle accurate rappresentazioni di fauna e paesaggi al fatto che Mare Internum inizi con l’approdo su Marte di una giovane entomologa. Rebekah Egunsola arriva in una solitaria stazione di ricerca per impiantare un allevamento sperimentale di grilli (a giudicare dalle gag, l’entomofagia non è ancora stata sdoganata neanche nel futuro prossimo). Il suo arrivo coincide col licenziamento di un altro scienziato, Michael Fisher, a seguito di un misterioso incidente che ha portato alla distruzione di un robot di ricerca amatissimo dal pubblico, LEVi. Se lo scenario della storia è Marte, il vero tema è la salute mentale, raccontata con sensibilità e rispetto ma senza giri di parole [Trigger warning: il fumetto si apre con uno dei protagonisti che tenta il suicidio.]


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  1. Laura

    23 Giugno

    Bellissimi consigli, grazie! Mi permetto di aggiungere “The fifth season” di N.K. Jemisin e “The stars are legion” di Kameron Hurley

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