Canada strikes again: dopo aver elaborato e messo sul piatto un programma di educazione sessuale che parbleu lustriamoci gl’occhi e piangiamo di commozione, questa volta ha messo in piedi una campagna contro la violenza sessuale che, dopo avervi assestato un dolorosissimo pugno nello stomaco, vi farà pensare “così; le cose vanno fatte esattamente così”.
https://www.youtube.com/watch?v=c2ZSZrGc-O8
È prassi triste e diffusa che le campagne contro la violenza sessuale puntino il dito, in modo più o meno diretto, verso la vittima: certo, quello che ti è successo è assolutamente deprecabile, veramente orribile, ne siamo molto risentiti, ma anche tu, però, potevi evitare di ____. Non questa.
Il progetto è spiegato chiaramente (ed in diverse lingue, italiano incluso) sul sito Ontario.ca: “Attraverso it’s never ok: an action plan to stop sexual violence and harassment, stiamo facendo la nostra parte per creare un Ontario dove tutti possano vivere in sicurezza e liberi dalla minaccia, dalla paura o dall’esperienza di violenza e molestie sessuali”.
Video a parte, il sito è ricco di inizitive, guide, dettagli pratici, dalle macroscopiche guide per i professionisti del settore alle istruzioni – dettagliate – per cancellare la cronologia del browser “if you’re worried someone will see that you visited any of these websites”.
Risorse per donne e uomini. Perché sì, gli uomini vengono stuprati. Niente donne come fiori delicati da proteggere, niente uomini in preda a raptus, niente gonne che potevi evitare di mettere. La rape culture è un problema di tutti, che permea tutti, e che tutti possiamo smantellare.
Troppo spesso, quando vediamo ingiustizie sia grandi che piccole, pensiamo “È terribile”, ma non facciamo niente. Non diciamo niente. Lasciamo che le persone combattano le loro battaglie. Rimaniamo in silenzio perché il silenzio è più facile.
Roxanne Gay, Bad Feminist
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